Il riccio africano

Il Riccio africano (Atelerix albiventris)

Come suo cugino, il riccio europeo (Erinaceus europaeus) appartengono all’ordine degli insettivori; è anche conosciuto con il nome di riccio dal ventre biancoquattro dita o riccio pigmeo.

 

 

Caratteristiche comportamentali e habitat naturale

Vivono nelle savane e nelle regioni steppose dell’Africa centrale e nelle regioni dell’Africa dell’est. Sono notturni e durante il giorno trascorrono il tempo all’interno di crepacci presenti nel terreno o dentro i tronchi degli alberi. Durante la notte escono per cacciare insetti, vermi e lumache. Sono animali territoriali e solitari, ad eccezione del periodo degli accoppiamenti e quando la femmina accudisce i suoi piccoli. Le temperature alte inducono uno stato di torpore. Possiedono un udito spiccato ed un olfatto molto sviluppato, quest’ultimo è utilizzato per cercare le sue prede, per comunicare e per evitare il nemico. Ogni qual volta percepisce un pericolo si arrotola su se stesso portando le estremità degli arti e la testa verso l’addome, e quando è minacciato può emettere dei sibili e può sputare. Il riccio ha un tipico atteggiamento, l’auto-unzione, dal significato ancora sconosciuto e che probabilmente, è legato alla “marcatura personale”; questo atteggiamento consiste nel leccare ripetutamente un oggetto sconosciuto e formare nella bocca una saliva schiumosa che successivamente distribuirà sulla propria cute e sui propri aculei, in questo modo il riccio trasferisce il suo odore personale sull’oggetto  e su se stesso.

 

Caratteristiche anatomiche e fisiologiche

Normalmente ha un’andatura lenta, ma all’occorrenza è capace di scatti improvvisi. Presenta 5 dita nelle zampe anteriori e 4 in quelle posteriori. I denti sono a radice chiusa. Il loro stomaco è semplice e hanno il riflesso del vomito. Non possiedono cieco. La porzione superiore della testa e tutto il dorso è ricoperto da centinaia da aculei lisci composti da cheratina che conferisce alla struttura leggerezza ed elasticità.  La loro formula dentale è la seguente:

Incisivi 3/2, canini 1/1, premolari 3/2, molari 3/3.

Le femmine hanno 2-5 paia di mammelle.

La capacità di arrotolarsi su se stesso è facilitata dai muscoli longitudinali che contraendosi a borsa di tabacco racchiudono all’interno le estremità e la testa dell’animale che assume così il tipico aspetto di una palla.

Se la temperatura ambientale dovesse scendere sotto i 17 °C il riccio entra in letargo.  Sebbene  i ricci raggiungono la maturità sessuale a 2 mesi, è meglio far accoppiare le femmine solo verso i 6 mesi. La specie africana si accoppia tutto l’anno a differenza del cugino europeo, nel quale l’attività riproduttiva inizia solo a primavera. La gravidanza dura 34-37 giorni al termine della quale la femmina partorisce da 1 a 7 cuccioli,  ciechi, sordi e con gli aculei bianchi e morbidi ; questi ultimi cominceranno a diventare marroni dopo 2-3 giorni. (i cuccioli apriranno gli occhi dopo 14-18 giorni). A causa dei frequenti episodi di cannibalismo, la femmina non andrà in alcun modo infastidita 5 giorni prima del parto e fino a 14 giorni dopo. Anche il maschio andrà allontanato. Lo svezzamento avviene all’età di 4-6 settimane. Nel caso ci trovassimo di fronte a dei cuccioli orfani possiamo alimentarli con del latte per cuccioli di cane ogni 2-4 ore per 3 settimane (in rapporto 1: 3). Ricordarsi sempre di massaggiare il cucciolo sul ventre dopo il pasto. La temperatura dovrà essere intorno ai 32-35°C. Quando hanno ultimato la dentatura possiamo passare al latte e al cibo umido per gattini, integrando successivamente con camole e crocchette.

 

Indicazioni sulla gestione in cattività       

Alloggio

Le gabbie devono avere pareti alte, lisce e resistenti (PVC) per impedire la fuga. Come fondo si possono utilizzare fogli di giornale, paglia, e trucioli di legno compresso. E’ un animale che sporca molto per cui la lettiera va cambiata spesso. E’ raccomandato un rifugio interno come tronchi cavi, o casette di legno dove l’animale possa nascondersi. Il riccio può essere allevato normalmente da solo, ma è anche possibile tenere senza particolari problemi più femmine nella stessa gabbia. Le dimensioni minime per un singolo animale sono 50 x 100 cm. I ricci possono essere lavati con uno shampoo delicato per cani ed impiegando delle spazzole con setole vegetali delicate.

 

Alimentazione

In natura, come abbiamo accennato in precedenza, il riccio africano si alimenta di invertebrati, carogne e occasionalmente uova e piccoli vegetali. In cattività possiamo alimentare il nostro animale con cibi leggeri per cani o gatti, quelli per furetti non sono raccomandati perché troppo grassi. Il pellettato va somministrato in ragione di 3-4 cucchiai da tea al giorno, nei cuccioli in accrescimento e nelle femmine in attività riproduttiva va, invece, lasciato a libitum. In aggiunta si può somministrare anche cibo umido per cani o gatti, formaggio magro, carne cotta, vermi in ragione di 1-2 cucchiaini da tea, e 1 cucchiaino da tea di un mix tra carote cotte (crude possono rimanere sul palato), zucchine, pomodoro, pere, mele uva al giorno. Non andrebbero somministrata carne e uova crude in quanto possono trasmettere la Salmonella. Il latte può dare diarrea. Non far mancare mai l’acqua.

 

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