Animali persi o abbandonati

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Aiuto, ho trovato un cucciolo orfano!

 

A chiunque sarà capitato, se non di trovare, di conoscere qualcuno che abbia trovato un cucciolo orfano.
Va da subito precisato che il tasso di mortalità di cagnolini e gattini particolarmente piccoli (quando occhi ed orecchie sono ancora chiusi) è, purtroppo, molto alto, nonostante le cure che si possa prestare loro.
La soluzione migliore per il malcapitato, sarebbe quella di trovargli una mamma adottiva (una femmina che abbia dei piccoli più o meno coetanei), che lo possa allevare e svezzare come farebbe la mamma naturale. 
Poiché riuscire a trovare una balia è davvero un’impresa difficile, di seguito elenchiamo alcuni semplici consigli, da mettere in pratica per aumentare le probabilità di sopravvivenza dell’orfano.

1. Attenzione, se il malcapitato in questione è un gattino, prima di prenderlo (a meno che, ovviamente, non sia in imminente pericolo!), ci si deve assicurare che sia stato effettivamente abbandonato dalla mamma.
Le gatte, per proteggere la prole, hanno l’abitudine di cambiare tana, spostando, uno ad uno, i cuccioli nel nuovo nido sicuro.
Se una mamma fosse disturbata nell’atto del trasferimento, o se si sentisse minacciata, potrebbe lasciare indietro uno o più piccoli, per poi tornarli a prendere in un momento più tranquillo e propizio. 
E’ quindi importante, soprattutto se troviamo il gattino nel giardino poco frequentato della casa di villeggiatura, o nascosto tra dei cespugli, non raccoglierlo immediatamente, ma sorvegliarlo a debita distanza per accettarsi che la mamma non stia tornando a prenderlo.

 

2. Tenere al caldo il cucciolo, con borse dell’acqua calda, materassini termici… etc.
Logicamente, frapporre sempre un telo od un asciugamano tra la borsa dell’acqua calda, il termoforo ed il piccolo.
Nei neonati la termoregolazione non è ancora pienamente sviluppata (non c’è neanche il riflesso del rabbrividire per il freddo!) e l’ipotermia è una delle principali cause di mortalità.

                                                                          

3. Recarsi il prima possibile dal veterinario, per valutare lo stato di salute del piccolo ed escludere la presenza di malformazioni (es. palatoschisi) o malattie.

 

4. Rifornirsi di latte in polvere specifico per cagnolini e gattini.
Il latte vaccino, di capra, di pecora, così come quello di soia, riso, mandorle, sono assolutamente inadatti per soddisfare le esigenze ed i fabbisogni nutritivi dei cuccioli, così come i vecchi rimedi casalinghi (latte, zucchero ed uovo, latte ed acqua… etc), possono causare più danni che benefici.
Fortunatamente, al giorno d’oggi, è facile trovare il latte in polvere per cuccioli in diverse farmacie e nei negozi di animali più riforniti.

 

5. Munirsi di un piccolo biberon, con una tettarella in gomma di dimensioni proporzionate alla bocca del piccolo.
Come per il latte in polvere, anche il biberon è di facile reperibilità nelle farmacie e nei negozi di animali.
Logicamente, prima di usarlo, è bene lavarlo con acqua e sapone, sciacquandolo accuratamente e praticare (se non fossero già presenti), un paio di piccoli fori sulla tettarella (a tale scopo si può usare uno spillo, è meglio non tagliare la tettarella, per evitare di fare un buco troppo grande!), per permettere la fuoriuscita del latte.
Il biberon e la tettarella sono sempre da preferire al contagocce od alla siringa, perché riducono significativamente i rischi di polmonite ab ingestis (polmonite per inalazione di latte nelle vie respiratorie), dall’esisto immancabilmente letale.

 

6. Il numero, la frequenza e la quantità dei pasti è variabile in base all’età (< 14 giorni ogni 2 ore circa) alla razza ed alla voracità del singolo individuo.
In linea generale, ci si può basare sulle richieste dei piccoli (che, proprio come i neonati umani, rendono ben chiaro il concetto di: “ho fame!”, con richiami acuti ed insistenti), concludendo la poppata non appena questi si dimostrano sazi (allontanano con le zampine la tettarella, rifiutano il biberon, voltano il musetto).
E’ sempre meglio, soprattutto nella stagione calda, preparare il latte in polvere sul momento, per evitare che si deteriori e somministrarlo tiepido.
Il latte avanzato da un pasto, si può conservare in frigorifero, ma prima di essere riproposto al cucciolo va rigorosamente stiepidito, per evitare congestioni fatali!!!

Quando si allatta, il biberon va tenuto leggermente inclinato, per evitare che il neonato ingerisca aria, che potrebbe provocargli delle fastidiose coliche.

 

7. Dopo ogni pasto, massaggiare la pancia e la zona peri-anale del cucciolo con un batuffolo di cotone inumidito con acqua tiepida, per favorire le eliminazioni. 
Questo massaggio è indispensabile per cagnolini e gattini < 3 settimane di vita, poiché non sono ancora in grado di urinare e defecare da soli. In natura è la mamma, con le sue vigorose leccate, a stimolare le evacuazioni ed a favorire la digestione.

8. Approntare una cuccia adatta, ben imbottita di materiale morbido e che si possa cambiare in caso si sporchi. Molto versatili sono gli scatoloni con i bordi alti, che evitano anche indesiderate fughe (mai sottovalutare le loro abilità scalatorie dei piccoli!).

9. Rispettare il sonno dei cuccioli, evitando di svegliarli per offrire loro il latte, saranno loro a chiederlo quando avranno fame.
Nei neonati il sonno è un’attività importantissima, perché è proprio durante il riposo che il sistema nervoso centrale, ancora immaturo, si struttura ed affina le connessioni neurali.