La mamma

Dott.ssa F. Rota

La mamma è sempre la mamma

 

 

Proprio come avviene per gli esseri umani, anche per gli altri mammiferi ed a maggior ragione in cani e gatti, la mamma svolge un ruolo insostituibile nello sviluppo, nella crescita e nell’educazione dei piccoli.

Purtroppo c’è ancora oggi la malsana abitudine di allontanare precocemente i cuccioli dalla madre, per farli adottare quanto prima. Questo vizio, dettato soprattutto da ragioni economiche o dal timore di non riuscire a trovare una casa adeguata, è forse una delle principali cause della maggior parte delle problematiche comportamentali che affliggono i cani ed i gatti domestici.

Ma come mai?

Come anticipato sopra, l’uomo non è tanto diverso dagli altri mammiferi per il suo sviluppo: il feto si forma nel grembo materno e viene alla luce non ancora del tutto maturo e competente, infatti è assolutamente bisognoso delle cure materne per la sua sopravvivenza.

Un neonato dipende dalla mamma per esplicare la maggior parte dei suoi bisogni primari (ad esempio per mangiare, nei mammiferi è infatti la genitrice che, allattando, sfama la prole), ma non solo.

E’ intuitivo capire come per un bambino molto piccolo la mamma sia anche un riferimento, una sicurezza, un conforto e che, con la crescita, diventi un modello da seguire, una guida, un insegnante. Noi uomini impariamo la maggior parte dei nostri comportamenti prendendo a riferimento i nostri genitori, in particolare la nostra mamma. Sarà lei ad insegnarci, sia con l’esempio, che con una vera e propria opera magistrale, cosa sia pericoloso e cosa non lo sia, come reagire a situazioni diverse, cosa sia accettato dalla società e cosa non lo sia... etc.

In altre parole è la mamma che ci insegna le regole per stare al mondo.

In cani e gatti avviene la medesima cosa.

 

Mamma cane e mamma gatto, oltre che a rispondere ai bisogni primari dei neonati, rassicurano, dispensano incentivi (stimolando l’esplorazione del mondo) e punizioni (correggendo comportamenti scorretti od inadatti), in altre parole insegnano ai cuccioli:

 

1.A gestire le emozioni, ridimensionando quelle estreme, ad esempio placando la rabbia, attenuando la paura, modulando l’eccessiva esuberanza… etc;

2.La corretta comunicazione, indispensabile, per capire e farsi capire da gli altri;

3.I c.d. “pattern comportamentali”, cioè il giusto modo di comportarsi.

Un comportamento, per essere funzionale ed adeguato deve avere: un inizio, uno svolgimento ed una fine, oltre che una durata ed una forza proporzionati alle necessità del momento;

4.Le regole sociali, nello specifico a gestire la conazione (non puoi fare sempre quello che vuoi), la frustrazione e la rassegnazione, indispensabili per vivere in una società, sia essa di consimili, o di persone.

 

Infine il cucciolo, nel suo rapporto con la mamma, imparerà un modello, detto “archetipo relazionale”, un modo di relazionarsi con gli altri, che riproporrà in tutte le sue relazioni future.

 

A questo punto è facile comprendere perché noi “esseri umani” non potremmo mai sostituirci adeguatamente a mamma cane/gatto nel suo ruolo di insegnante, per il semplice fatto che apparteniamo ad una specie diversa!

Nessuna persona, per quanto possa essere competente, rispettosa, volenterosa e paziente, potrà mai insegnare ad un cane od ad un gatto ad essere ed a comportarsi da cane e da gatto…

Il ruolo della mamma è quindi assolutamente insostituibile ed indispensabile per lo sviluppo di individuo equilibrato.

L’assenza di una figura materna competente genera disturbi nell’affettività, causando spesso insicurezza e difficoltà di relazionarsi nei cuccioli.

 

In conclusione, un cucciolo non dovrebbe mai essere separato dalla mamma prima dei 3 mesi, così essa potrà trasmettergli tutto quel bagaglio di conoscenze ed insegnamenti che saranno alla base della sua solidità emotiva e relazionale da adulto.